A Parma si parla di fusione con cadenza ciclica fin dai tempi della nascita del Gr.A.N. (tra Amatori e Noceto), ma nonostante il passato insegni che tutto è possibile, prende sempre più corpo l’ipotesi di una maxi-fusione, questa volta addirittura a quattro! Non Noceto, intenzionato a fare da solo dopo la promozione conquistata sul campo, ma Viadana entrerebbe a far parte di una realtà che comprenderebbe anche Gran Parma, Colorno ed la Rugby Parma, club che le voci darebbero per “spacciato” a causa dei debiti, ma ancora in grado di portare in dote il diritto a disputare la prossima Challenge Cup (e qualche contributo ERC, benché di fatto già impegnato come garanzia nella vertenza con l’AIR legata agli stipendi dei giocatori).
Se formalmente non si tratterebbe di fusione (nome sgradito agli interessati stando a quanto riporta oggi La Gazzetta di Parma, confermando così le voci che da tempo si rincorrono nell’ambiente), né di «Aironi 2», in quanto mancherebbe il benestare della FIR, qualcosa si sta comunque muovendo in tal senso. Così sono state almeno interpretate dal giornale cittadino le parole del presidente Capitani in occasione della presentazione del nuovo responsabile marketing, Giulio Aglietti.
«In questo momento il rugby ha bisogno di nuove idee – ha detto Bruno Capitani – e noi siamo pronti a fare la nostra parte, contro ogni pettegolezzo. La Rugby Parma vuole continuare a svolgere il ruolo che le compete da ormai ottant’anni. L’appartenenza agli Aironi rappresenta un valore aggiunto. Riteniamo, tuttavia, che la franchigia sia soltanto la cupola della nuova struttura, occorre costruire delle solide basi. Crediamo quindi che tutte le società coinvolte negli Aironi debbano pensare a lavorare insieme anche per quel- lo che riguarda il Super 10 e la Challange Cup. Nessuna fusione, soltanto ragionamenti condivisi, magari anche allargati a Modena e Reggio Emilia. Sono sicuro che questo territorio, se unito, potrebbe davvero primeggiare».
«Noi lanciamo questo appello – ha quindi proseguito Capitani – Ci auguriamo che la nostra proposta venga accolta. In caso contrario, costruiremo la nostra squadra autonomamente, ma senza aspettare fine agosto come accaduto un anno fa».
Per far questo saranno però necessarie nuove risorse, è quanto si chiede proprio a Giulio Agnetti, nuovo responsabile dell’ufficio commerciale e marketing, che in passato ha già collaborato con il Parma Calcio. «Mi ci e voluto poco per apprezzare questo sport, che non conoscevo. Il rugby è molto diverso dal calcio. Si tratta di una disciplina capace di veicolare dei valori etici e morali profondi. Rugby Parma significa prestigio,tradizione e storia» ha esordito (in vero senza troppa fantasia) il manager parmigiano, anticipando poi parte del suo piano di rilancio per il club di Via Lago Verde.
«E’ nostra intenzione accrescere il numero di partner e sponsor – ha spiegato – valorizzare lo stadio e il marchio, potenziare il settore giovanile,cercando di reclutare giocatori anche nei territori in cui siamo meno diffusi, portare più gente al campo. Inoltre stiamo pensando ad allestire dei corner all’interno di qualche esercizio commerciale della città allo scopo di vendere meglio i nostri prodotti».